Disturbi e sintomi del colesterolo alto | Ascolta il tuo battito

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L’ipercolesterolemia è un fenomeno patologico che si verifica quando il colesterolo totale è troppo alto, ed è uno dei principali fattori di rischio che concorrono allo sviluppo di malattie cardiache.

Si tratta di una condizione cronica e progressiva che interessa, in Italia, almeno il 23% delle donne e il 21% degli uomini, anche se la percentuale arriva addirittura a superare il 35% se si considerano anche i valori borderline (cioè poco sopra i limiti massimi consigliati) di colesterolo LDL[1] (il cosiddetto “colesterolo cattivo”).

Paradossalmente, pur essendo così diffusa, l’ipercolesterolemia è, però, una condizione pressoché asintomatica per molto tempo, cioè per anni, e non comporta vere e proprie manifestazioni indicative della sua presenza.

I pazienti, quindi, non si accorgono di avere il colesterolo alto a meno che non si sottopongano a specifiche analisi del sangue, eseguite come routine o appositamente prescritte dal medico.

Fa eccezione, invece, l'ipercolesterolemia familiare omozigote, una alterazione sistemica del metabolismo lipidico di origine genetica, per cui le persone che ne sono affette hanno un livello di colesterolo nel sangue compreso tra i 600 e i 1200 mg/dl sin dai primi anni di vita. Questa patologia innalza così tanto i livelli di colesterolo nel sangue da favorire, fin dall’infanzia, la comparsa di depositi di colesterolo (i cosiddetti xantomi e xantelasmi) sulla pelle, nei tendini e intorno alla cornea dell'occhio (arco corneale), oltre alla formazione di placche lipidiche nelle arterie. Mentre l'ipercolesterolemia familiare omozigote è una malattia rara, la sua forma eterozigote è molto frequente nella popolazione (1 su 250 persone) e comporta livelli molto elevati di colesterolo sempre dai primi anni di vita, anche se meno alti rispetto alla forma omozigote. Per la sua frequenza anche questa è una condizione che va diagnosticata con attenzione.

STANCHEZZA, VERTIGINI E ALTRI SINTOMI DEL COLESTEROLO ALTO

Il colesterolo alto in genere non si manifesta dapprima con veri e propri sintomi, anche se in uno stadio avanzato, quando cioè il colesterolo alto non viene gestito in modo adeguato, può determinare l'insorgenza di segni clinici specifici da non sottovalutare e che potrebbero essere un campanello d’allarme.

Ecco i principali:

  • Intorpidimento o crampi degli arti a causa della presenza di ispessimenti (placche aterosclerotiche) nella parete delle arterie, che impediscono il corretto passaggio del sangue verso i muscoli;
  • alitosi, stitichezza e senso di pesantezza causate dal rallentamento del processo digestivo;
  • confusione mentale e cefalea provocate da un ridotto flusso di sangue alle cellule del cervello, non correttamente rifornite di ossigeno;
  • stanchezza e tendenza ad affaticarsi anche dopo attività fisica moderata;
  • dolore toracico, con forte senso di oppressione o costrizione.

È bene ricordare che la differenza che intercorre tra un sintomo e un segno clinico deriva specificatamente dal punto di vista: mentre il sintomo corrisponde alla percezione del paziente ed è quindi soggettivo, il segno clinico viene riconosciuto oggettivamente dal medico.

Per questo, in presenza di alti livelli di colesterolo accompagnati da una o più manifestazioni sintomatiche, è bene rivolgersi tempestivamente al medico di famiglia o allo specialista.

Se è vero che i sintomi del colesterolo alto possono essere per lungo tempo invisibili, ricordiamo che il colesterolo in eccesso finisce comunque per depositarsi sulle pareti dei vasi sanguigni causando la formazione di placche aterosclerotiche e di ispessimenti che ostacolano il normale flusso del sangue, con aumento del rischio cardiovascolare. L’ostruzione dei vasi determina, infatti, un minore apporto di nutrienti e ossigeno ai tessuti, arrivando a comportare severe conseguenze cardiovascolari, come l’ictus ischemico e l’infarto del miocardio, che possono portare addirittura alla morte.

A cura del Dott. Paolo Magni, medico endocrinologo, docente dell’Università degli Studi di Milano, Coordinatore del Comitato Scientifico della Fondazione Italiana per il Cuore

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