Il colesterolo è molto spesso associato alla salute del nostro cuore. Ma cos'è esattamente il colesterolo? Quanto dovrebbe essere alto? E quando il colesterolo diventa “cattivo”? Proviamo a fare chiarezza in merito, rispondendo a queste domande.
Il colesterolo è una sostanza molto importante per il corretto funzionamento dell’organismo. Si tratta di un grasso, un composto organico appartenente alla famiglia dei lipidi e per questo, non è solubile nel sangue circolante, proprio come l’olio nell’acqua.
Per poter circolare nell’organismo infatti, il colesterolo deve essere inserito all’interno di speciali strutture proteiche, che vengono trasportate dal sangue.
La combinazione di grassi (lipidi) e di proteine si chiama lipoproteina. A seconda della grandezza e del contenuto di colesterolo, si distinguono diverse tipologie di lipoproteina: LDL, HDL, VLDL, trigliceridi e Lipoprotein(a).
Una volta arrivato a destinazione, il colesterolo viene depositato e utilizzato per diverse funzioni: per la costruzione e il mantenimento delle pareti cellulari e per la produzione di diversi ormoni e vitamine. Inoltre, il colesterolo ha un ruolo molto importante anche nello sviluppo fetale.
Tuttavia, la quantità di colesterolo necessaria per svolgere tutte queste attività è molto bassa (circa 30 mg/dL), molto al di sotto dei livelli che normalmente si trovano all’interno del sangue, che sono in media, 4-5 volte superiori.
Il colesterolo, quindi, diventa pericoloso quando circola nel sangue in quantità maggiore rispetto a quanto richiesto dall’organismo per espletare le sue funzioni.
COLESTEROLO BUONO E CATTIVO: COSA SI INTENDE?
È ormai accezione comune parlare di colesterolo ‘buono’ e di colesterolo ‘cattivo’, anche se in realtà il colesterolo è uno solo. Questa differenziazione deriva proprio dalle lipoproteine che consentono al colesterolo di fluire nel sangue e che, come anticipato, sono: LDL, HDL, VLDL, trigliceridi e Lipoprotein(a).
- Le LDL (lipoproteine a bassa densità) trasportano il colesterolo dal fegato (la “fabbrica” del colesterolo) al resto del corpo. Il colesterolo LDL (o LDL-C) diventa dannoso quando i suoi livelli nel sangue sono elevati e possono nel tempo portare alla formazione di depositi (placche aterosclerotiche) sulle pareti dei vasi sanguigni. La formazione di placche provoca progressivamente il restringimento dei vasi, limitando la quantità di sangue che può fluirvi attraverso. Per questa ragione, le lipoproteine LDL sono comunemente chiamate anche "colesterolo cattivo".
- Le lipotroteine HDL (lipoproteine ad alta densità) hanno invece il compito di allontanare il colesterolo dalle cellule e dai tessuti, facendolo tornare nel fegato, dove viene convertito in altre sostanze e rimosso dal corpo. Per questo le HDL sono quindi comunemente chiamate anche "colesterolo buono".
- Le VLDL (very low-density lipoprotein) sono le lipoproteine più grandi. Trasportano i trigliceridi e il colesterolo dal fegato ai tessuti del corpo.
- I trigliceridi (chiamati anche "grassi neutri") sono grassi che assorbiamo principalmente con il cibo e costituiscono una fonte di energia importante. Se è disponibile più energia di quella di cui il corpo ha bisogno, i trigliceridi vengono immagazzinati nel tessuto adiposo. Così come nel caso di eccesso di colesterolo LDL, anche un’alta quantità non richiesta di trigliceridi nel sangue rappresenta un fattore di rischio per l'aterosclerosi e le malattie cardiovascolari.
- La Lipoprotein(a) o Lp(a) è molto simile alle LDL ma si differenzia per un contenuto proteico supplementare. Come il colesterolo LDL-C, se presente in quantità elevate anche la Lp(a) può depositarsi nelle pareti dei vasi sanguigni. I valori di Lp(a) sono predeterminati geneticamente e rappresentano un altro fattore di rischio per le malattie cardiovascolari.
È importante monitorare costantemente i livelli di LDL-C ed essere consapevoli dei propri valori: quando l’LDL-C è presente in quantità eccessiva, può aumentare il rischio di malattie cardiovascolari.
COS’È L’IPERCOLESTEROLEMIA E PERCHÉ IL COLESTEROLO IN ECCESSO È RISCHIOSO
La condizione in cui è presente nel sangue un’eccessiva concentrazione di colesterolo è definita ipercolesterolemia, un disordine metabolico che può comportare svariati problemi cardiovascolari. Solitamente, l’ipercolesterolemia è per lo più silente, non dà infatti sintomi evidenti, ma favorisce la formazione di depositi di grasso sulle pareti delle arterie.
Questi depositi, chiamati placche aterosclerotiche, possono ostruire il flusso sanguigno e fino ad interromperlo nei casi più gravi, privando organi come cuore e cervello dell’adeguato apporto di ossigeno e nutrienti.
Le placche aterosclerotiche possono inoltre causare la rottura dei vasi sanguigni, o della placca stessa, portando ad un processo coagulativo che porta alla formazione di trombi, causa di eventi come infarti e ictus improvvisi. Questa condizione è chiamata malattia cardiovascolare aterosclerotica (ASCVD).
Il rischio generato dal colesterolo in eccesso rende essenziale il monitoraggio costante dei suoi valori nel corso della vita. Il controllo è fondamentale, soprattutto quando i livelli di colesterolo sono più elevati rispetto alla quantità necessaria e che può essere metabolizzata con successo da parte del nostro organismo.
COME SI MISURANO I VALORI DEL COLESTEROLO
Per monitorare i livelli di colesterolo è sufficiente effettuare gli esami del sangue di routine, in base alle tempistiche definite dal medico di medicina generale e al proprio quadro clinico. Per quanto riguarda l’ipercolesterolemia, viene solitamente eseguito pannello di analisi chiamato profilo lipidico che comprende la valutazione del colesterolo HDL, LDL e dei trigliceridi.
È importante misurare anche i livelli di colesterolo totale, in quanto costituisce uno dei tanti fattori che predispongono alle malattie cardiovascolari, come anche l’ipertensione, il diabete mellito, il fumo di sigaretta, l’obesità, l’ipertrigliceridemia, la familiarità per tali patologie e l’inattività fisica.
Tra questi fattori solo alcuni non sono modificabili, per esempio l’età, il sesso, la familiarità e i fattori genetici. Tutti gli altri fattori sono invece modificabili e su questi si può agire, mettendo in atto alcune azioni come smettere di fumare, fare più esercizio fisico, seguire una dieta adeguata per la salute del cuore e,quando necessario, assume i farmaci su consiglio del medico curante.
Ricordati di tenere monitorati i tuoi livelli di colesterolo per favorire la tua salute cardiovascolare! Per sapere di più sull’importanza di un costante monitoraggio del tuo colesterolo, continua a leggere i nostri approfondimenti.