Valori colesterolo: quando sono normali | Ascolta il tuo battito

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Il colesterolo è una molecola fisiologicamente presente all’interno del nostro organismo, perché viene infatti prodotto dal fegato. Tuttavia diventa pericoloso quando la sua concentrazione nel sangue aumenta e non è controllata nel tempo. Livelli non corretti di colesterolo nel sangue diventano un importante fattore di rischio per lo sviluppo di placche aterosclerotiche e, di conseguenza, per l’insorgenza di malattie cardiovascolari.

Le cause di un’aumentata concentrazione di colesterolo nel sangue possono ricercarsi nell’alimentazione scorretta. Il colesterolo, infatti, è presente in grande quantità negli alimenti più ricchi di grassi. Altre cause dell’innalzamento dei livelli di colesterolo sono legate alla familiarità e alla predisposizione genetica.

Tenere sotto controllo i propri livelli di colesterolo è quindi il primo passo per prendersi cura del proprio cuore, favorendo un’ottimale salute cardiovascolare! Non è difficile: basta monitorare i propri livelli di colesterolo tramite esami del sangue periodici, che forniranno informazioni importanti sul nostro stato di salute, in particolare per determinare i rischi di sindrome metabolica e malattie cardiovascolari.

QUAL È LO SCOPO DELLE ANALISI DEL COLESTEROLO

Gli esami specifici che vengono prescritti con maggiore frequenza per valutare i livelli di colesterolo nel sangue consistono in un semplice prelievo del sangue attraverso il quale si individuano le quantità di colesterolo totale (colesterolemia totale) e delle sue frazioni (colesterolo HDL e colesterolo LDL).

La quantità di colesterolo LDL può essere calcolata anche semplicemente eseguendo una formula detta formula di Friedewald che prevede: Colesterolo LDL = colesterolo totale - colesterolo HDL - (trigliceridemia/5).

Attenzione, però: a differenza della maggior parte degli esami clinici, le analisi del colesterolo non servono per diagnosticare o monitorare la malattia cardiovascolare, ma per stimare il rischio di svilupparla nei soggetti sani o, nei pazienti già diagnosticati, di andare incontro a complicazioni.

L'obiettivo principale della misurazione del colesterolo è, quindi, identificare gli alti livelli di colesterolo e, sulla base del calcolo del rischio personale, il medico potrà consigliare tempestivamente al paziente di sottoporsi, se necessario, ad un trattamento per la riduzione dei livelli di colesterolo, oppure di apportare delle modifiche ai propri stili di vita.

OGNI QUANTO FARE LE ANALISI DEL COLESTEROLO

Per questo è importante tenere sempre monitorati i livelli di colesterolo, anche se con una periodicità variabile a seconda dei soggetti, dell’età e dello stato di salute generale.

Gli esperti consigliano[1], infatti, agli adulti sani dai 40 anni in poi di sottoporsi a controlli del colesterolo, in particolare dell’LDL-C e del colesterolo totale almeno ogni 2 anni, mentre per i ragazzi è sufficiente un’analisi della colesterolemia totale tra i 9 e gli 11 anni, da ripetere poi tra i 17 e i 21 anni.

Se sono, invece, presenti altri fattori di rischio, o se un test precedente ha rilevato la presenza di alti livelli di colesterolo, quest’analisi verrà prescritta ed eseguita più frequentemente. I pazienti con ipercolesterolemia e in trattamento con farmaci specifici, si sottoporranno al controllo dei valori del colesterolo a intervalli regolari, secondo le indicazioni dello specialista o del medico curante.

Se il colesterolo totale viene misurato come parte del profilo lipidico, è necessario sottoporsi a un digiuno (9-12 ore) per garantire la validità dei risultati dell'esame. Nel caso, invece, in cui venga misurato soltanto il colesterolo totale ed il colesterolo HDL non è richiesto di sottoporsi al digiuno prima dell'esecuzione del test, in quanto risultano minimamente influenzati dal consumo recente di alimenti.

COLESTEROLO: QUALI SONO I VALORI DI RIFERIMENTO?

Il colesterolo che circola nel sangue non è di un’unica tipologia, ma si distinguono due tipi di colesterolo:

  • il colesterolo LDL (lipoproteine a bassa intensità): una forma ‘cattiva’ che, effettivamente, alimenta le placche aterosclerotiche;
  • il colesterolo HDL (lipoproteine ad alta densità): una forma ‘buona’ che rappresenta un meccanismo di protezione, attraverso cui il colesterolo viene rimosso per essere eliminato.

Esiste poi il colesterolo VLDL (lipoproteine a densità molto bassa). Si tratta delle lipoproteine che trasportano verso i tessuti altri grassi prodotti dal fegato, i trigliceridi. Come il colesterolo LDL, anche il colesterolo VLDL è considerato “colesterolo cattivo”, perché favorisce l’accumulo di placche nelle arterie e, per questo, è importante tenere i suoi livelli sotto controllo.

I VALORI NORMALI DEL COLESTEROLO TOTALE, LDL, HDL E TRIGLICERIDI

Il colesterolo totale, il colesterolo LDL e HLD, oltre che i trigliceridi, si misurano in milligrammi per decilitro (mg/dl) o in millimoli per litro (mmol/l).

Ecco, di seguito, i valori di riferimento del colesterolo[2] che costituiscono

  • Il valore del colesterolo totale è “desiderabile” quando non supera i 200 mg/dl.
  • Il valore del colesterolo-LDL è “desiderabile” quando non supera i 100 mg/dl.
  • Il valore del colesterolo-HDL è “desiderabile” quando è uguale o superiore a 50 mg/dl.
  • Il valore dei trigliceridi è “desiderabile” quando non supera i 150 mg/dl.

Ovviamente, tali valori vanno riferiti anche all’età e allo stato di salute generale del singolo individuo. Sarà, quindi, il tuo medico ad analizzare il referto delle analisi effettuate, consigliandoti, se necessario, la strategia terapeutica da adottare.

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