Le malattie cardiovascolari sono un gruppo di patologie cui fanno parte le malattie ischemiche del cuore, come l'infarto acuto del miocardio e l'angina pectoris, e le malattie cerebrovascolari, come l'ictus ischemico ed emorragico.
Le malattie cardiovascolari costituiscono la prima causa di morte a livello globale, rappresentando il 32% di tutti i decessi nel mondo, oltre che una delle principali cause di morbidità e disabilità con un altissimo impatto sociale ed economico.
Si stima che le malattie cardiovascolari colpiscano, nel mondo, 471 milioni di persone (con un rapporto 6 su 100), con circa 17,6 milioni di decessi all’anno, e una tendenza ad aumentare sino a 24 milioni entro il 2030, pari a 66.000 al giorno[1]. È come se ogni giorno, quindi, scomparisse una città come Massa o Trapani.
In Europa, secondo i dati della quinta edizione dello European Cardiovascular Disease Statistics, oltre 80 milioni di persone sono affette da malattie cardiovascolari (il 48% uomini e il 52% donne) e queste sono responsabili di 3,9 milioni di decessi annui (45% di tutte le cause di morte).
Anche in Italia le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte con circa 240.000 decessi ogni anno[2] (circa il 35% del totale), ovvero 27 persone ogni ora.
Inoltre, si stima che in Italia siano almeno 7,5 milioni le persone in qualche modo coinvolte in problemi ad esse correlati[3]. A cominciare dall’ipercolesterolemia, condizione cronica e progressiva che interessa almeno il 23% delle donne e il 21% degli uomini italiani, anche se la percentuale arriva addirittura a superare il 35% se si considerano anche i valori borderline di colesterolo LDL[4].
La spesa sanitaria italiana per le patologie cardiovascolari si aggira intorno ai 16 miliardi di euro, a cui si aggiungono oltre 5 miliardi di euro legati a costi indiretti come la perdita di produttività e i costi del sistema previdenziale.
In particolare, secondo i dati di Epicentro/ISS, la cardiopatia ischemica (ovvero quella condizione clinica che si verifica per un ridotto o insufficiente afflusso di sangue al cuore) è la prima causa di morte in Italia (28% di tutti i decessi), mentre gli eventi cerebrovascolari sono al terzo posto con il 13%, dopo le patologie oncologiche.
Tra le malattie cardiovascolari, lo scompenso cardiaco (SC) è la prima causa di ricovero nelle persone over 65 e registra tassi di mortalità altissimi: 1 paziente su 25 non sopravvive al primo ricovero, il 10% muore entro 30 giorni dal ricovero e il 30% entro un anno dal ricovero. Colpisce circa 1 milione di italiani over 40, con un costo che si aggira intorno ai 3 miliardi l’anno, pari a oltre 11.800 euro di spesa media per la gestione di un solo paziente.
Numeri allarmanti riguardano anche l’ipercolesterolemia, il principale fattore di rischio delle cardiopatie ischemiche superiore a fumo, diabete, ipertensione e obesità. In Italia l’ipercolesterolemia pesa per oltre 1 mld ogni anno per soli costi diretti sanitari, a cui si sommano circa 31,6 milioni per i trattamenti farmacologici e 9,3 milioni per prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale strettamente correlate alla patologia.
I FATTORI DI RISCHIO PER LA SALUTE CARDIOVASCOLARE
Le malattie cardiovascolari sono, però, in gran parte prevenibili, in quanto riconoscono, accanto a fattori di rischio non modificabili (età, sesso e familiarità), anche fattori modificabili, legati a comportamenti e stili di vita (fumo, abuso di alcol, scorretta alimentazione, sedentarietà) spesso, a loro volta, causa di diabete, obesità, ipercolesterolemia, ipertensione arteriosa.
Non sottovalutare i rischi connessi alle malattie cardiovascolari e prenditi cura della salute del tuo cuore. Per saperne di più, continua a leggere i nostri approfondimenti.