Diabete e colesterolo: come sono collegati | Ascolta il tuo battito

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Oltre agli alti livelli di colesterolo, anche il diabete è uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo di aterosclerosi, patologia vascolare cronica che può portare fino alla completa ostruzione dei vasi o determinare la formazione di trombi che ostruiscono il flusso del sangue e che aumentano notevolmente il rischio di malattie cardiovascolari, danni renali e ictus cerebrale.

Il diabete, infatti, se non trattato nel modo corretto, porta al danneggiamento delle pareti vascolari, che a causa dell’elevato tasso glicemico, genera una perdita di elasticità delle pareti dei vasi. La presenza di elevati livelli di colesterolo nel sangue (ipercolesterolemia) e diabete può portare a danni molto seri, fino alla calcificazione delle arterie.

Anche se la relazione pericolosa tra l’alta concentrazione di colesterolo, il diabete e l’aumento del rischio cardiovascolare è nota, i meccanismi di base che regolano il rapporto tra diabete e ipercolesterolemia non sono ancora del tutto chiari. Un ruolo chiave si ritiene sia dovuto all’insulina, l’ormone che regola i livelli di zucchero nel sangue.

L’insulino-resistenza, condizione che determina l’insorgere del diabete vero e proprio, causa la steatosi epatica, ovvero un accumulo eccessivo di grassi (trigliceridi) nel fegato e, alterando alcune vie di trasporto dei grassi nel sangue, favorisce l’accumulo di lipidi nelle pareti vascolari, innescando così il processo aterosclerotico. Un altro effetto collaterale dell’insulino resistenza è l’ipertensione arteriosa, a sua volta coinvolta nel processo dell’aterosclerosi.

Esiste quindi uno stretto legame tra questi fattori di rischio, pertanto è importante sapere se che si soffre di diabete è fondamentale essere estremamente vigile anche sul controllo del colesterolo.

GLICEMIA E COLESTEROLO SONO COLLEGATI? IL COLESTEROLO LDL NEI DIABETICI

ll diabete è un importante fattore di rischio cardiovascolare in quanto la glicemia influisce sull’accumulo di colesterolo LDL, il cosiddetto colesterolo ‘cattivo’, nel sangue.

Nei pazienti affetti da diabete di tipo 2 (detto anche dell’adulto) le lipoproteine LDL prodotte tendono ad essere più piccole e dense, per questo restano più a lungo nel sangue e penetrano più facilmente nelle pareti delle arterie, causando un processo arteriosclerotico più rapido.

COLESTEROLO HDL BASSO, TRIGLICERIDI E DIABETE

Il diabete, inoltre, può essere associato a elevati livelli di trigliceridi e bassi livelli di colesterolo HDL, il cosiddetto colesterolo ‘buono’, che complessivamente contribuiscono allo sviluppo della aterosclerosi a livello delle parete dei vasi sanguigni.

Il ruolo del colesterolo HDL, si ritiene sia quello di allontanare il colesterolo dalle cellule e dai tessuti, facendolo tornare nel fegato, dove può essere scomposto e convertito in altre sostanze e rimosso dal corpo. Oggi il suo ruolo appare secondario a quello dei trigliceridi, che aumentano in maniera proporzionale alla riduzione di colesterolo HDL e contribuiscono in misura più diretto alla malattia vascolare nel diabetico.

CAUSE DEL DIABETE E DEGLI ELEVATI LIVELLI DI COLESTEROLO LDL

Come abbiamo visto, il diabete ha una pericolosa correlazione con l’ipercolesterolemia dal momento che queste due patologie influiscono negativamente una sull’altra e insieme aumentano il rischio di malattie cardiache e ictus.

Ma perché diabete e gli alti livelli di colesterolo LDL sono così strettamente collegati?

Iniziamo col dire che si tratta di due patologie che, in genere, compaiono nella maturità, quindi dai 60 anni in poi, anche se i fattori di rischio predisponenti (ad esempio cattivi stili di vita alimentari, fumo, obesità, ipertensione) possono insorgere anche molto prima.

Inoltre, è ormai scientificamente provato come il diabete abbassi i livelli di colesterolo HDL (il cosiddetto colesterolo buono) aumentando, invece, i livelli di colesterolo LDL (il cosiddetto colesterolo ‘cattivo’) e dei trigliceridi nel sangue. Secondo l’American Heart Association (AHA) infatti il diabete aumenta di fino a quattro volte il rischio di malattia coronarica e cerebrovascolare.

A QUALI SINTOMI PRESTARE ATTENZIONE

Come per l’ipercolesterolemia, anche il diabete di tipo 2, nella maggioranza dei casi, non si manifesta con sintomi specifici.

In alcuni casi, però, alcuni campanelli d’allarme possono essere la sete intensa (polidipsia), la necessità di urinare spesso con minzione abbondante (poliuria), oltre che una sensazione generale di stanchezza (astenia).

Un’altra analogia con l’ipercolesterolemia è che, spesso, anche il diabete viene diagnosticato in maniera occasionale, a seguito di esami di laboratorio di routine o in occasione di accertamenti o ricovero per altre patologie.

Allo stesso modo,  l’innalzamento dei livelli di colesterolo non è accompagnato da veri e propri sintomi, anche se in uno stadio avanzato, quando cioè il colesterolo alto non viene gestito in modo adeguato, può determinare l'insorgenza di segni clinici specifici da non sottovalutare, come dolore toracico, forte senso di oppressione o costrizione, confusione mentale e cefalea provocate dalla sofferenza di cellule non correttamente rifornite di ossigeno e intorpidimento o crampi degli arti a causa dei lipidi accumulati che impediscono il corretto passaggio del sangue verso i muscoli.

DI QUANTO AUMENTA IL RISCHIO CARDIOVASCOLARE PER CHI HA IL DIABETE ED ELEVATI LIVELLI DI COLESTEROLO LDL

Per questo, si stima che chi soffre di diabete rischi da 3 a 4 volte in più di una persona non diabetica di essere colpito da un infarto del miocardio, con un rischio doppio di incorrere in un ictus o in una complicanza legata alla malattia aterosclerotica delle grosse arterie degli arti inferiori[1].

Attenzione, però: alti livelli di colesterolo possono essere predittivi di diabete.

Quando i livelli di colesterolo LDL iniziano a salire, gli esperti raccomandano di prestare molta attenzione al controllo della glicemia, di controllare la dieta e fare una moderata ma costante attività fisica. In questo modo avrai cura del tuo cuore e della tua salute cardiovascolare.

COSA MANGIARE O NON MANGIARE CON DIABETE E ELEVATI LIVELLI DI COLESTEROLO LDL

Glicemia alta e alti livelli di colesterolo LDL nel sangue sono la combinazione più pericolosa per il potenziale sviluppo di patologie cardiovascolari. Ovviamente, in questi casi è bene rivolgersi tempestivamente ad uno specialista (cardiologo o diabetologo) che saprà consigliare il trattamento farmacologico più indicato. Intatno però curare la propria alimentazione può essere di grande aiuto.

Non è poi così difficile modificare la nostra dieta alimentare per scongiurare i rischi di diabete e ipercolesterolemia sulla salute cardiovascolare.

Il primo passo è evitare, o ridurre il più possibile, il consumo di dolci, pane, pasta, affettati, fritti, bevande zuccherate e gassate e alcolici. Fortunatamente, in Italia, la dieta mediterranea offre anche ai pazienti con diabete e colesterolo alto una molteplicità di scelte, che consentono di appagare il gusto e il piacere conviviale del mangiare con un regime alimentare corretto e bilanciato.

Prediligere il pesce e le verdure crude o cotte è molto importante, come pure scegliere quale frutta consumare: mele, fragole, albicocche, nespole, limoni, ananas, pesche possono essere consumate in quantità non esagerate. Così pure la frutta ricca di vitamina C come arance e kiwi.

Ottimi contro i valori fuori scala di colesterolo LDL e glicemia, sono anche melograno, mirtilli, bergamotto e pompelmo. Inoltre, alla frutta fresca può essere associata quella secca, un vero e proprio alleato per la salute del cuore, come noci, nocciole, mandorle, pistacchi, ovviamente non salati e sempre in porzioni limitate.

A cura del Dott. Claudio Borghi, Professor of Medicine Department of Medical and Surgical Sciences, University of Bologna