Arteriopatia periferica: cos'è, sintomi, cura | Ascolta il tuo battito

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L’arteriopatia obliterante periferica è una malattia che colpisce le arterie, restringendo o bloccando il flusso sanguigno verso le gambe e i piedi. Questa condizione si manifesta con sintomi come dolore e crampi muscolari, soprattutto durante il cammino. Riconoscere tempestivamente i sintomi dell'arteriopatia periferica è fondamentale per avviare le cure necessarie. In questo articolo esploreremo cos’è l’arteriopatia periferica, come si manifesta, quali esami sono utili per diagnosticarla e quali farmaci e terapie sono disponibili per trattarla. Scopriremo inoltre come gestire questa patologia e migliorare la qualità di vita dei pazienti attraverso cure mirate.

Cos'è l'Arteriopatia Obliterante Periferica

L'Arteriopatia Obliterante Periferica (AOP), o malattia arteriosa periferica, è una condizione che non colpisce solo il sistema vascolare degli arti inferiori, ma può essere rappresentativa anche di una condizione estesa al sistema cardiovascolare.

Questa malattia è spesso il risultato di una malattia progressiva chiamata aterosclerosi, in cui le arterie perdono di elasticità e possono essere complicate dalla presenza di placche aterosclerotiche, formate principalmente da un accumulo di colesterolo e altre molecole. Questo stesso processo di formazione delle placche avviene anche in altri distretti dell’apparato vascolare implicati nell’irrorazione di organi principali come cuore e cervello, e può essere la causa principale di eventi maggiori come infarto e ictus.

La presenza di placche aterosclerotiche a livello delle gambe, molto spesso, deve far pensare alla presenza delle stesse placche anche in altre zone del distretto vascolare. Infatti, le persone con AOP hanno un rischio maggiore di sviluppare malattie cardiache come l'infarto o ictus in quanto l'aterosclerosi può interessare le arterie coronarie che alimentano il cuore e le arterie carotidi che portano il sangue al cervello.

I sintomi dell’arteriopatia periferica a gambe e piedi: come riconoscere i segnali

Uno dei segni principali di AOP è il dolore o crampi alle gambe, polpacci, cosce o glutei durante l'attività fisica, noto come claudicatio intermittens. Si tratta di un dolore che si allevia con il riposo, anche se nei casi più gravi può persistere.

Altri segni da monitorare sono le ferite o ulcere a piedi o gambe che impiegano molto tempo a rimarginarsi o che non guariscono affatto[1]. La pelle delle gambe può sembrare più fredda, lucida e sottile con una graduale riduzione dei peli e ispessimento delle unghie.

Gli esami per la diagnosi dell’arteriopatia obliterante periferica

La diagnosi dell'arteriopatia obliterante periferica (AOP) richiede una combinazione di esami clinici e test diagnostici, volti a valutare lo stato delle arterie e la presenza di eventuali ostruzioni. Questi esami permettono di stabilire la gravità della condizione e pianificare il trattamento più adeguato.
Ecco i principali strumenti diagnostici utilizzati:

  • Anamnesi ed esame fisico: Il primo passo nella diagnosi consiste nell’esame dei sintomi riferiti dal paziente, come dolore alle gambe o ai piedi, crampi e difficoltà a camminare. Si analizza anche la storia clinica, prestando particolare attenzione ai fattori di rischio come diabete, fumo e ipertensione.
  • ABI test (Indice caviglia-braccio): Questo test confronta la pressione arteriosa a livello della caviglia e del braccio. Un valore anomalo può indicare una riduzione del flusso sanguigno agli arti inferiori, segno di arteriopatia. L'ABI test è un esame semplice e non invasivo, spesso utilizzato come primo approccio per sospettare la presenza di AOP.
  • Ecocolordoppler: è un esame ecografico che permette di visualizzare il flusso sanguigno nelle arterie. Questo strumento non solo consente di rilevare eventuali ostruzioni o restringimenti, ma valuta anche la velocità del sangue, fornendo informazioni preziose sulla severità del blocco. È un esame fondamentale per monitorare l’evoluzione della malattia.
  • Angiografia: è una procedura più invasiva ma molto precisa, che utilizza un mezzo di contrasto per visualizzare le arterie su un'immagine radiografica o tramite tomografia computerizzata (CT angiografia). Questo esame è particolarmente utile per pianificare interventi chirurgici o trattamenti endovascolari, come l’angioplastica, per ristabilire il flusso sanguigno.

Altri esami diagnostici includono la risonanza magnetica (RM) angiografica, che consente di ottenere immagini dettagliate delle arterie senza l’utilizzo di radiazioni ionizzanti, e i test da sforzo, che aiutano a valutare come le arterie reagiscono all’aumento dell’attività fisica. Questi esami sono utili per determinare la capacità del paziente di affrontare esercizi fisici e individuare il livello di ischemia agli arti inferiori.
La combinazione di questi esami diagnostici permette ai medici di identificare con precisione il grado di compromissione arteriosa, migliorando la gestione terapeutica dell'arteriopatia obliterante periferica e riducendo il rischio di complicazioni, come ulcere e amputazioni.

La cura dell’arteriopatia periferica: farmaci per la terapia e stile di vita

La gestione appropriata dell'AOP riveste un'importanza fondamentale nel trattamento dei pazienti affetti da patologie cardiovascolari, considerando il significativo rischio di eventi critici, le possibili complicazioni e il notevole impatto sulla qualità della vita e sulla mortalità. La tempestiva diagnosi e un adeguato trattamento risultano essenziali per migliorare gli esiti clinici e la qualità della vita dei pazienti.

Oltre alla diagnosi precoce, migliorare lo stile di vita è cruciale nella gestione e nella prevenzione dell'AOP. Smettere di fumare è una priorità, dato che il fumo è uno dei principali fattori di rischio, come anche seguire un'alimentazione sana (privilegiando frutta, verdura, cereali integrali e proteine magre per contribuire a mantenere le arterie in salute) e ridurre il consumo di grassi saturi.
Per migliorare la circolazione nelle gambe e alleviare i sintomi della claudicatio intermittens è consigliabile iniziare con passeggiate brevi, aumentando gradualmente la durata e l'intensità. Inoltre, monitorare e gestire la pressione sanguigna, i livelli di colesterolo e il diabete è fondamentale per una gestione efficace dell'AOP.

La gestione farmacologica è fondamentale e può includere: farmaci che aiutano a prevenire la formazione di coaguli di sangue (es. aspirina); altri per ridurre i livelli di colesterolo e stabilizzare le placche aterosclerotiche; quelli per mantenere sotto controllo la pressione sanguigna e infine quelli che migliorano la circolazione e alleviano i sintomi della claudicatio intermittens.
In casi più gravi, possono essere necessari interventi come l'angioplastica, utile per ripristinare il flusso sanguigno. Nel caso in cui le terapie non chirurgiche non siano sufficienti, si può ricorrere a interventi chirurgici come il bypass arterioso, procedura per la quale attraverso l’utilizzo di una vena naturale o sintetica, si crea un percorso alternativo intorno all’arteria bloccata.
Oltre ai trattamenti diretti per l'AOP, è cruciale gestire i fattori di rischio come il diabete, per un migliore controllo dei livelli di zucchero nel sangue, l’ipertensione per ridurre il carico sulle arterie e l’ipercolesterolemia per prevenire l’ulteriore formazione di placca.
L'educazione del paziente è un componente cruciale del trattamento dell'AOP, per essere informati sui rischi della malattia, sui benefici del trattamento e sull'importanza di aderire alle terapie prescritte. Il supporto continuo da parte di un team multidisciplinare, che può includere medici, infermieri, fisioterapisti e dietisti, è essenziale per gestire efficacemente la malattia.